Io vagabondo

Sicuramente il brano più conosciuto dei Nomadi, questa canzone scritta nel 1972 è ancora oggi ascoltata ed eseguita anche dai più giovani.

Gli stessi Nomadi la reincisero molte volte, tant’è che compare in altri 11 album dal 1987 al 2014.

La musica del brano è stata composta da Damiano Dattoli, mentre il testo è stato scritto da Alberto Salerno:


Io un giorno crescerò,
E nel cielo della vita volerò,
Ma un bimbo che ne sa,
Sempre azzurra non può essere l’età,
Poi una notte di settembre mi svegliai
Il vento sulla pelle,
Sul mio corpo il chiarore delle stelle
Chissà dov’era casa mia
E quel bambino che giocava in un cortile:

Io vagabondo che son io,
Vagabondo che non sono altro,
Soldi in tasca non ne ho ma la su mi è
Rimasto Dio.

Si la strada è ancora là,
Un deserto mi sembrava la città,
Ma un bimbo che ne sa,
Sempre azzurra non può essere l’età,
Poi una notte di settembre me ne andai,
Il fuoco di un camino
Non è caldo come il sole del mattino
Chissà dov’era casa mia
E quel bambino che giocava in un cortile:

Io vagabondo che son io,
Vagabondo che non sono altro,
Soldi in tasca non ne ho ma la su mi è
Rimasto Dio, Io vagabondo che son io,
Vagabondo che non sono altro,
Soldi in tasca non ne ho ma la su mi è
Rimasto Dio

La tonalità che ho scelto per suonarla con il flauto dolce è Do Maggiore, dove non ci sono alterazioni ma spazia dal re basso al SOL acuto.
Qui puoi trovare le note in notazione letterale, mentre se sai leggere la musica puoi scaricare lo spartito.
Ecco invece il video in Karaoke notazionale: