METODO – Lezione 2

SUONIAMO LA SCALA DISCENDENTE DAL si AL do

La scala musicale

In questa seconda lezione impareremo a suonare correttamente la scala musicale discendente dal si al do (basso).

Che cos’è una scala musicale? E’ una successione di note consecutive nell’ambito di un’ottava; può essere ascendente (dal do basso al DO alto: do, re, mi, fa, sol, la, si, DO) o discendente (dal DO alto al do basso: DO, si, la, sol, fa, mi, re, do). Pertanto, mancando il DO acuto, perché la sua posizione richiede un’attenzione diversa, la nostra sarà una scala discendente incompleta, ma pur sempre una scala.

Provare a suonare la scala già dalla seconda lezione è cosa un po’ avventata, in quanto le note basse del flauto dolce sono notoriamente difficili da emettere. Tuttavia se riusciremo, con un bel po’ di pazienza, a superare questa difficoltà ed eseguire correttamente la scala discendente fino al do basso, avremo superato molti ostacoli che altrimenti ci intralcerebbero in futuro.

Prendere coscienza del tatto: posizionare i polpastrelli al centro del foro

Prima di incominciare a suonare propongo un semplice esercizio, mirato a prendere piena coscienza del tatto delle nostre dita quando si trovano a maneggiare il flauto dolce. Se io appoggio un dito su un foro del flauto e mi concentro di esso, mi rendo conto, anche senza guardare, quando il polpastrello (che è la parte morbida del dito) è esattamente al centro del foro.

L’esercizio consiste in questo: iniziando dal pollice della mano sinistra, passalo sul foro numero zero (quello posteriore) e, dopo avere “sfregato” un poco, cerca esattamente il centro del foro e fermalo così. Poi prosegui con l’indice sinistro, che chiude il foro n. 1 (il primo in alto): stesso movimento: sfrega il polpastrello sul foro, cerca il centro e fermalo. Prosegui poi ancora con le altre dita, sempre con lo stesso meccanismo.

Man mano che aggiungi le dita presta attenzione a quelle precedenti: non devono mai muoversi dalla posizione che anno precedentemente raggiunto.

Sottolineo che non è importate schiacciare con forza i fori, basta appoggiare il dito su di essi; la cosa importante, però è che ogni polpastrello sia esattamente al centro del rispettivo foro.

Dedica alcuni minuti a questo esercizio, che forse ti sembrerà noioso; ma ti assicuro che tutto il tempo ad esso dedicato sarà ampiamente guadagnato in seguito. Infatti, solo se ogni dito chiuderà perfettamente il suo foro potremo sperare di riuscire a suonare il flauto dolce.

Proviamo a suonare

Dopo il precedente esercizio, che chiameremo “di percezione”, possiamo ora provare a suonare.

Appoggia delicatamente il becco del flauto sul labbro inferiore e, mantenendo la posizione del “si” (pollice e indice della mano sinistra che chiudono rispettivamente i fori 0 e 1) prova a soffiare dolcemente.

Prosegui poi con le altre dita, uno alla volta, mantenendo la nota per almeno tre secondi e prendendo fiato tra una nota e l’altra.

Presta sempre la massima attenzione al suono, che dev’essere pulito, limpido, chiaro. Se ti sembra che il suono, scendendo verso le note basse, incomincia ad essere brutto allora devi risalire con le dita, fino a quando il suono ritorna puro; quindi puoi riprovare a scendere.

Ti anticipo che questo esercizio, per chi prende per la prima volta il flauto in mano, è abbastanza difficile, perché le dita non sono abituate a “mantenere” la loro posizione; mentre scenderai con le dita, soprattutto quando arrivi nella parte bassa, spesso in maniera involontaria le dita di sopra tendono a muoversi e quindi a lasciare la loro posizione corretta. Questo porta inevitabilmente ad un suono sporco.

Ricorda che, con il flauto dolce, se il suono non esce in maniera corretta, a meno che lo strumento non sia difettoso (ma questo è un caso molto raro), le cause possono essere solo due:

  • stai soffiando troppo forte;
  • non hai chiuso correttamente tutti i fori.

Dedica a questo esercizio almeno 5/10 minuti al giorno. Dovrai avere pazienza. La musica richiede metodo e pazienza, non puoi pretendere di iniziare subito a suonare le canzoni se non avrai imparato prima a “padroneggiare” lo strumento in maniera corretta.

 

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